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Posted by on nov 20, 2018 in Fitness | 0 comments

SARVANGASANA e i benefici delle inversioni

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Quando ci posizioniamo a testa all’ingiù tutto ciò che abbiamo intorno ci appare in posizione invertita. Ci troviamo a sperimentare la relazione con la forza di gravità in maniera nuova e opposta rispetto alla normalità e spesso questo ci crea confusione sulle direzioni e i movimenti, anche quelli più semplici. Si tratta di un’ottima opportunità per stimolare e accrescere la percezione del nostro corpo nello spazio oltre che invertire i flussi all’interno del corpo stesso. Al cervello giunge una maggiore quantità di sangue, apportando quindi ossigeno, la mente si placa e tutto sembra diventare più calmo e sereno, assicura un ritorno venoso dagli arti inferiori e dagli organi sessuali e addominali verso il cuore, allevia i disturbi legati a stress e ansia.

Essere in posizione capovolta ci dà, inoltre, la possibilità di vedere la realtà da una prospettiva inconsueta,  facendoci apprendere che esiste sempre un’altro punto di vista in tutte le situazioni, ricordandoci che, spesso, cambiando prospettiva, cambia il modo di vivere determinati contesti.

Con il tempo e la pratica costante, anche questa posizione diventa consueta per il corpo al pari della posizione in piedi classica Tadasana e il praticante riesce a restarvi in modo stabile.

Un focus particolare va alle donne, che devono prestare attenzione e sperimentare sul proprio corpo gli effetti di questa asana nei giorni in cui hanno il ciclo mestruale, ad alcune donne fa bene e allevia i dolori addominali, riducendo anche il flusso, ad altre invece li accentua.

Sarvangasana è controindicata se si hanno valori alti di pressione o patologie a livello cervicale. in ogni caso, è consigliato inserire un cuscino sotto la schiena fino all’altezza del bordo delle spalle che crea un piccolo spazio grazie al quale il collo non è sottoposto a pressione.

Vediamo in concreto l’iter da seguire per eseguire l’asana:

- Sdraiarsi a pancia sopra e posizionare i piedi vicino ai glutei con le gambe piegate;

- Portare le braccia dietro la schiena e intrecciare le dita delle mani avvicinando il più possibile i gomiti che andranno a formare la nostra base di appoggio che ci sosterrà poi nella posizione;

- Dolcemente sollevare le gambe dal tappetino grazie all’attivazione dell’addome (il peso del corpo è sostenuto dalle braccia e dalle mani);

- Le gambe piano piano salgono in posizione verticale;

- Piegare i gomiti e portare le mani appoggiate sulla schiena all’altezza dei reni;

- A questo punto raddrizzare la posizione e salire con il peso del corpo sulla parte alta della schiena;

- Il corretto allineamento porta il corpo su un’unica linea che va dalle spalle in verticale (quindi busto, anche e gambe sono allineate sopra le spalle);

- Uscire dalla posizione lentamente appoggiando la schiena a terra una vertebra alla volta.

 

Namastè

 

DILETTA FERRI

ISTRUTTRICE YOGA INTEGRALE ANUKALANA INSPIRED

EVO BENESSERE

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